Milano, parte la prima campagna in Italia di “desealing”. Verde al posto di cemento e asfalto

In occasione della “Giornata mondiale del suolo” indetta dalla Nazioni Unite per lo scorso 5 dicembre, il Comune di Milano ha avviato i lavori di depavimentazione di una spazio stradale in viale Suzzani, in prossimità di Parco Nord Milano, realizzando una nuova area verde al posto dell’asfalto.

Non si tratta di una iniziativa isolata ma l’avvio di un piano diffuso in città, ha precisato Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano. “Milano ha sempre più bisogno di verde, non solo nei parchi, ma nelle strade e nelle piazze, sui tetti e sulle pareti – ha dichiarato Maran -. L’azione di oggi non è solo un modo per celebrare la giornata mondiale del Suolo promuovendo un’idea di sviluppo della città che vuole meno cemento e più verde – il Piano di Governo del Territorio prevede una riduzione del 4% del consumo di suolo rispetto al Piano Precedente – ma è anche la dimostrazione che si può e si deve fare di più per incrementare le superfici permeabili in aree altamente urbanizzate, con benefici per la salute e per l’ambiente.

L’assessore di Milano Pierfrancesco Maran

Proprio per questo non sarà un intervento isolato. Per il 2020, insieme all’assessorato ai Mobilità e Lavori Pubblici stiamo lavorando a un piano di depavimentazione diffuso nei quartieri della città – conclude Maran”.

“Il verde, troppo a lungo considerato un fattore puramente ornamentale, ora è sempre di più un elemento strategico per fronteggiare situazioni complesse come l’adattamento delle città cambiamento climatico – afferma Nada Forbici, Presidente di Assofloro -. Dell’importanza della depavimentazione dei suoli urbani si parla da tempo. La novità sta nel fatto che la Città di Milano, prima con le modifiche al Pgt, che prevedono per gli interventi di ristrutturazione la riduzione dell’impatto climatico attraverso la realizzazione di tetti e pareti verdi e di interventi di depavimentazione e poi con l’agevolazione per la depavimentazione di aree esterne private nell’ambito del progetto Clerver Cities, ha di fatto avviato la prima campagna diffusa di  “desealing”, per trasformare aree già impermeabilizzate di suolo in spazi verdi, con benefici sul microclima e, soprattutto, sul potenziale di infiltrazione di acqua del terreno, riducendo i rischi legati alle “bombe d’acqua” causate dai cambiamenti climatici.

Nada Forbici, Presidente Assofloro

Non ci risultano  – conclude Forbici – altri progetti che abbiano l’obiettivo di diffondere in modo concreto la presenza di verde in città, sottraendo cemento in modo diffuso. Un concetto importante, quello di verde diffuso, che sta alla base anche del Bonus verde, la detrazione fiscale che consente ai cittadini di migliorare il proprio giardino, facendo un’azione concreta per migliorare la salute delle città. Ci auguriamo anche altre città in Italia seguano l’esempio di Milano per avviare progetti concreti di  introduzione di verde dove ora non è presente”.

L’importanza di depavimentare il suolo urbano

Depavimentare o desigillare il suolo (“desealing”) significa ripristinare parte del suolo precedente rimuovendo strati impermeabilizzati come asfalto o calcestruzzo, dissodando il terreno sottostante, rimuovendo materiale estraneo e ristrutturandone il profilo, con l’obiettivo di recuperare un reale collegamento col sottosuolo naturale. Nel documento della Commissione Europea: “Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo”  vengono presentati orientamenti e buone pratiche e innumerevoli esempi di buona prassi a livello politico, legislativo, di programmi di finanziamento, di strumenti di pianificazione locale o di campagne di informazione, attuati all’interno dell’Unione per la depavimentazione del suolo.

La contabilità ecologica dell’intervento di depavimentazione realizzato a Parco Nord Milano è significativa. Secondo dati elaborati da Ispra, nonostante si tratti di soli 900 metri quadrati restituiti al suolo, corrispondono al ripristino della capacità di gestire un volume di acque di pioggia corrispondente ad oltre un milione di litri d’acqua: vale a dire quanta ne piove in un anno, mediamente, su una simile superficie di suolo milanese. In altri termini rappresenta la quantità di consumi idrici annui di 5 famiglie, formata da acque pulite piovane costrette ad infilarsi nei condotti fognari, diluendo le acque sporche e gravando inutilmente sui costi della loro depurazione. Inoltre il suolo che verrà ripristinato in questi due nuovi fazzoletti di terra, nel suo strato fertile, potrà accumulare sostanza organica equivalente a 15 tonnellate di CO2, tanta quanta ne emette una utilitaria che percorra 10.000 chilometri all’anno per 15 anni: un suolo che riacquista la propria fertilità si comporta come una vera e propria ‘spugna’ di gas climalteranti.

Un programma strutturato per verde diffuso all’interno della città

Quella di oggi non è una iniziativa estemporanea, ma l’avvio di un ampio programma di rivitalizzazione urbana. Nel 2020 l’Amministrazione prevede un appalto dedicato interventi di depavimentazione che collaboreranno alla mitigazione del disagio termico legato all’isola di calore urbana e che aiuteranno a migliorare il bilancio delle emissioni climalteranti di Milano. Un obiettivo pubblico che riguarda anche lo sviluppo privato: le nuove norme sulla permeabilità dei suoli introdotte nel Piano di Governo del Territorio prevedono che le nuove costruzioni debbano obbligatoriamente raggiungere un indice di riduzione di impatto climatico (RIIC), da raggiungere attraverso interventi di depavimentazione del suolo e la realizzazione di pareti e tetti verdi.

Galleria fotografica dell’intertervento di depavimentazione in corso a Milano

 

 

 

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