Nella mattinata di Venerdi 22 Marzo, Nada Forbici, presidente di Assofloro, è intervenuta a Firenze al convegno organizzato da Fondazione Symbola, Anci Toscana e Coldiretti Toscana “COMUNITA’ E TERRITORI PER IL FUTURO DELLA TOSCANA. Piccoli Comuni: patrimonio di biodiversità, ambiente e cultura” dove è stato presentato il rapporto 2018 di Colditetti – Symbola su “Piccoli comuni e tipicità”. Quello dei Piccoli comuni è un sistema importante per l’economia italiana: secondo lo studio, il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti. Un sistema virtuoso, che rappresenta ben il 69,7% dei 7977 comuni italiani e in cui vivono poco piu’ di 10 milioni persone, secondo l’analisi Coldiretti/Symbola: il Piemonte è la regione con il maggior numero di Piccoli Comuni (1067) seguito dalla Lombardia (1055) e dalla Campania (338).

“I Piccoli comuni – ha affermato il presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci – sono una straordinaria opportunità per l’Italia: un’economia più a misura d’uomo che punta su comunità e territori, sull’intreccio fra tradizione e innovazione, fra vecchi e nuovi saperi. Qui si producono la maggior parte delle nostre Dop e Igp e dei nostri vini più pregiati, insieme a tanta parte di quel made in Italy apprezzato a livello internazionale. Possiamo competere in un mondo globalizzato se innoviamo senza cancellare la nostra identità, se l’Italia fa l’Italia. C’è un’Italia che sfida la crisi puntando sulla propria identità, un’Italia che fa l’Italia e che compete senza perdere la propria anima. Tradizioni, territorio, cultura, bellezza, innovazione e creatività sono le chiavi su cui scommettere per mantenere e rafforzare i primati internazionali che può vantare il nostro Paese. La spina dorsale di questi primati abita anche nei piccoli comuni”.
E’ su questi aspetti che si incardina la “legge Realacci” sui Piccoli comuni. La nuova normativa prevede misure per favorire la diffusione della banda larga, la promozione dell’agro alimentare a filiera corta, il turismo di qualità. La legge punta su una dotazione di servizi adeguata, sulla cultura, sulla manutenzione del territorio, sulla tutela dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio edilizio pubblico. In prima fila sindaci e rappresentanti di piccoli comuni toscani, che hanno raccontanto esperienze e buone pratiche di gestione e di promozione dei loro borghi. Definiti in più occasione dai relatori come veri “eroi” del Paese, perché sono mossi non dalla gloria, dalla fama o dalla remunerazione ma dall’amore per il loro territorio che amministrano tra grandi difficoltà.
I Piccoli comuni – ha affermato il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi – non sono un peso ma una straordinaria opportunità per l’Italia: un’economia più a misura d’uomo che punta su comunità e territori, sull’intreccio fra tradizione e innovazione, fra vecchi e nuovi saperi. Qui si producono la maggior parte delle nostre Dop e Igp e dei nostri vini più pregiati, insieme a tanta parte di quel made in Tuscany apprezzato a livello internazionale. Possiamo competere in un mondo globalizzato se innoviamo senza cancellare la nostra identità, se la Toscana fa la Toscana”.
Nel suo intervento, Nada Forbici ha ricordato l’importanza del verde e delle filiere locali, come quella del florovivaismo, per l’ambiente, l’economia, la sostenibilità e la sicurezza dei territori.

“ Il verde in città non è un costo ma una risorsa”, ha affermato Nada Forbici, ricordando anche il percorso che ha portato all’approvazione del Bonus verde. “Per ogni euro investito nel verde ne possono rientrare da 1,3 a 3,07 in servizi ecosistemici, cioè benefici che derivano dagli ecosistemi, in cui è incluso anche il verde urbano, ad esempio nella riduzione delle micropolveri nell’aria e quindi della salute, nella riduzione delle temperature urbane, ma anche contro il dissesto idrogeologico. Investire sul verde, quindi, conviene: avere una buona dotazione di servizi ecosistemici forniti da alberi e aree verdi in ambito urbano, significa avere una maggiore ricchezza pro-capite, in termini di capitale naturale, ma anche una maggiore salute e resilienza dei territori. Occorre però un cambio di paradigma da parte delle Amministrazioni comunali che ancora vedono il verde come un costo e permettono, attraverso affidamenti che guardano unicamente al massimo risparmio, che venga gestito in modo improvvisato, riducendo la capacità di fornire benefici. Le filiere florovivaistiche locali concorrono all’economia e alla salvaguardia dei territori; le piante sono cultura, portano con loro la storia e le tradizioni della loro terra di origine e per questo le filiere florovivaistiche devono essere tutelate, incentivate e valorizzate, proprio come avviene per le filiere dei prodotti enogastronomici”.

Nell’ambito della convention fiorentina è stato anche firmato un protocollo d’intesa tra ANCI e COLDIRETTI Toscana, volto a realizzare sinergie in materia di politiche agricole e forestali ed in particolare per promuovere l’informazione e la formazione nel settore agricolo con attenzione ai giovani, attivare confronti in merito alle politiche urbanistico-paesaggistiche rispetto al settore agricolo, progettare iniziative volte a valorizzare e promuovere la tradizione rurale, le sue tipicità e la filiera corta.
La legge Realacci
La legge sui piccoli comuni – importante strumento per sfruttare tutte le opportunità che offrono i nostri territori puntando sulla qualità, sulla tradizione, sulla creatività e sull’innovazione – prevede una serie di semplificazioni e di misure per favorire il turismo di qualità, per la promozione dell’agroalimentare a filiera corta, ma anche la diffusione della banda larga: strumento essenziale per ampliare l’universo comunicativo e produttivo di territori ritenuti finora marginali, che nella contemporaneità ritrovano così una “prossimità” persa nel tempo. La legge investe anche sulla dotazione più razionale ed efficiente dei servizi (scuole, presidi sanitari, uffici postali ma anche piccoli esercizi commerciali), sulla manutenzione del territorio partendo dalla priorità riconosciuta alla tutela dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio edilizio pubblico, che va anche reso più efficiente dal punto di vista energetico. “La legge sul sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni – spiega ancora Realacci – offre uno strumento in più per far decollare i nostri molti talenti, grazie ai quali siamo una delle mete più ambite e uno dei produttori più apprezzati nel mondo. Un forziere aperto, nel quale troppo spesso non sappiamo attingere. È una ricchezza che si può moltiplicare, dal punto di vista produttivo ma anche grazie alla offerta culturale, paesaggistica, artistica e del buon vivere. La sfida è rilanciare un nuovo modello di economia più a misura d’uomo, che tiene insieme sviluppo e sfide tecnologiche, dignità delle persone, benessere e vitalità delle nostre comunità, anche di quelle più piccole, e che ci permette di continuare ad essere davvero il Paese della Grande bellezza”.
Per approfondire:
– Piccoli Comuni e Tipicita’, la ricerca Coldiretti-Symbola