Nuova legge sul florovivaismo: audizione della Presidente Forbici alla Camera dei Deputati

Lo scorso 21 marzo la Presidente di Assofloro Nada Forbici è intervenuta, in qualità di Coordinatore della Consulta del Florovivaismo di Coldiretti, all’audizione in merito alla proposta di legge AC 389 “Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico” svoltasi presso la Camera dei Deputati alla XIII Commissione Agricoltura.

Dopo aver evidenziato quanto la legge sia da tempo attesa poiché i temi trattati sono di cruciale importanza per lo sviluppo economico del settore, la Presidente è entrata nel merito di alcune proposte di emendamento, attraverso una attenta e puntuale disanima degli articoli.

In apertura dell’intervento, la Presidente ha posto subito all’attenzione della Commissione un aspetto che in passato ha reso difficoltoso, se non inefficace, lo svolgimento dei lavori del “Tavolo Tecnico” proponendo una revisione in termini numerici e titolarità dei partecipanti rilevando che l’interpretazione della locuzione “filiera florovivaistica” risulta essere così ampia da ricomprendere anche aziende di fornitura di materiali, attrezzature e servizi di natura consulenziale e di assistenza tecnica.

Posto che con il termine “filiera” si debba intendere “l’insieme delle attività imprenditoriali che concorrono alla catena produttiva e di fornitura di un dato prodotto” il coinvolgimento di tali e tanti soggetti elencati rischia non solo di creare difficoltà interpretative in ordine ai rapporti tra le imprese ma anche di comprendere tra i beneficiari di aiuti – in caso di sovvenzioni di progetti atti a supportare lo sviluppo del settore – soggetti diversi da quelli che sono di fatto coinvolti dalla fase iniziale di produzione fino a quella finale dell’utilizzazione/commercializzazione.

Inoltre, al fine di rendere efficace il coinvolgimento delle associazioni del settore al “Tavolo tecnico” viene proposto di circoscrivere il numero di partecipanti alle organizzazioni meritorie di essere chiamate nazionali e stabilire dei parametri per definire i criteri di maggiore rappresentatività.

Ha proseguito l’intervento ponendo l’attenzione sull’art. 8 relativo “all’orientamento del settore del florovivaismo verso la Green economy” rilevando l’assenza di aziende o associazioni di rappresentanza del settore la cui presenza si ritiene doverosa non solo per una questione esperienziale ma anche per dare spazio alla voce imprenditoriale laddove si parla di orientamento per il settore.

Ha poi sottolineato l’importanza dell’introduzione di un marchio che identifichi l’origine, oltre che la qualità, delle produzioni florovivaistiche in modo da garantirne le caratteristiche di qualità al consumatore finale, in particolar modo del prodotto floricolo il cui mercato italiano è invaso da articoli provenienti dall’estero dove la legislazione fitosanitaria risulta meno stringente rispetto a quella italiana permettendo di fatto una concorrenza sleale da parte di altri Stati.

Ha successivamente richiamato l’art 13 rilevando la citazione, per la prima volta in una legge, dei “centri di giardinaggio” indicandoli come luoghi deputati allo storytelling e alla promozione del prodotto florovivaistico facendo attenzione che venga mantenuta la predominanza del prodotto florovivaistico rispetto agli altri articoli venduti dai centri di giardinaggio.

Ha poi richiesto una determina all’art. 14 riguardanti le attività legate alla figura del “manutentore del verde” perché vengano riconosciute quelle che erano già in essere ad agosto 2016, indipendentemente dal codice Ateco con le quali erano state avviate.

Infine, la Presidente ha rilevato come sia esperienza acquisita che le Amministrazioni si avvalgono (e debbono avvalersi) delle competenze e dell’esperienza di soggetti che esercitano professionalmente le attività di manutenzione del verde pubblico. Ha suggerito pertanto di sopprimere l’articolo 16 della proposta, recante “partecipazione dei cittadini alla cura del verde urbano”, per evitare la partecipazione “improvvisata” volontaria dei cittadini che non possono garantire standard qualitativi ed affidabilità nelle attività di cura assimilabili a quelli degli operatori professionali (cfr., a tal proposito, art. 12 della legge n. 154 del 2016). Ancor più alla luce dell’importantissimo valore riconosciuto a livello ambientale di piante, fiori e del “verde” in generale è necessaria un’adeguata formazione professionale, senza dimenticare gli elevati numeri a livello di occupazione da parte del settore florovivaistico.

Di seguito l’intervento della Presidente Forbici, in qualità di Coordinatore della Consulta del Florovivaismo di Coldiretti, all’audizione in merito alla proposta di legge AC 389 “Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico” svoltasi presso la Camera dei Deputati alla XIII Commissione Agricoltura.

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