In un convegno organizzato a Lucca da Coldiretti Toscana, con il supporto di Assofloro, focus sull’importanza delle piante da interno per ridurre l’inquinamento indoor.
Già nel 1989, uno studio della Nasa metteva in evidenza l’importanza delle piante da interno per la riduzione degli inquinanti presenti negli ambienti interni. La NASA aveva condotto lo studio in risposta alla “sindrome dell’edificio malato” (Sick building syndrome – SBS), come venne chiamata alla fine del XX secolo: un quadro sintomatologico ben definito, che si manifesta in un elevato numero di occupanti edifici moderni o recentemente rinnovati, dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento d’aria globale (senza immissione di aria fresca dall’esterno) e adibiti a uffici, scuole, ospedali, case per anziani, abitazioni civili.
I vari studi condotti dagli esperti della Nasa, anche supportati dall’Associated Landescape Contractors of America, dimostrarono come le piante d’appartamento possono essere efficaci per migliorare il benessere psicologico e fisico dell’uomo. Studio recenti del CNR di Bologna condotti su cinquanta tra le principali piante da appartamento, per testarne la capacità di assorbimento degli inquinanti presenti negli ambienti chiusi hanno dimostrato che alcune riescono a eliminare sostanze tossiche per l’organismo, quali la formaldeide, lo xilene o il benzene, contenuti nei materiali per l’edilizia e l’arredamento. Le più efficaci sono la dracena, il filodendro, lo spatifillo e la gerbera, che assorbono più del 80 per cento di inquinati indoor. Attive, anche l’aloe, il ciclamino, la begonia e la stella di Natale.
Dei benefici delle piante da interno si parlerà il prossimo 5 Novembre al Palazzo Ducale di Lucca, in una conferenza organizzata da Coldiretti Toscana, in collaborazione con AssoFloro: “Come piante verdi e fiorite possono aiutarci per la sindrome dell’edificio malato”.
Interverranno medici, ricercatori del CNR, rappresentanti del sistema imprenditoriale.
Durante i lavori verrà firmato l’accordo di collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la BioEconomia (CNR-IBE) e la Federazione Regionale Coldiretti Toscana.
Le iscrizioni sono già aperte scrivendo a caict.formazione.toscana@coldiretti.it.