Una Casa chiamata Albero: un team di ricerca dell’Università Milano Biccocca in campo per diffondere cultura e creare una sensibilità diffusa su una tematica ambientale ineludibile come la tutela degli alberi.

Assofloro sostiene la campagna di crowdfunding che punta a salvare i grandi alberi-casa che accolgono migliaia di organismi viventi e sensibilizzare la comunità sul ruolo essenziale degli alberi nella difesa della biodiversità.

Salvare i patriarchi verdi, i grandi alberi-casa che accolgono un’ampia varietà di esseri viventi. È l’obiettivo delle ricercatrici e dei ricercatori di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università di Milano-Bicocca guidati da Claudia Canedoli, che hanno lanciato una campagna di crowdfunding per costruire un albero di quattro metri e mezzo. «Vogliamo costruire un grande albero – dice Canedoli – in tutto e per tutto simile a uno vero, comprese le nicchie e i rifugi in cui trovano posto insetti, mammiferi e uccelli, e con questo albero-modello avviare una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti: dal cittadino comune a tutto il mondo della pubblica amministrazione, fino ai professionisti del verde».

Dendromicrohabitat: gli alberi custodi della biodiversità

Gli alberi sono vere e proprie “case” per la Biodiversità: dalle radici fino ai rami più alti, ospitano un’elevata quantità di organismi diversi. Spesso non siamo in grado di vedere tutte queste specie, perchè si nascondono nei dendromicrohabitat. Un dendromicrohabitat è una caratteristica dell’albero, per esempio una cavità o una crepa, che le specie possono usare come rifugio o come nido, oppure possono utilizzare come sito di letargo o alimentazione. Gli alberi che contengono più dendromicrohabitat, e quindi ospitano più biodiversità, sono gli alberi maturi e senescenti. Sono chiamati alberi habitat, e hanno un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità. Su una sola quercia adulta possono vivere anche 250 specie diverse di insetti!
Gli alberi habitat si trovano negli ambienti naturali, ma anche nelle nostre città, dove pero’ spesso vengono abbattuti, oppure vengono rimosse le parti secche o marcescenti. Questo causa la perdita di un’enorme ricchezza di dendromicrohabitat nelle nostre città, e quindi di biodiversità.

Un Casa chiamata albero: il crowdfunding dell’Università Milano Bicocca

L’obiettivo di Una Casa chiamata Albero è raccogliere le risorse necessarie per realizzare un modello didattico alto 4,5 metri che riproduca in modo realistico un albero-habitat e tutto l’ecosistema di cui è il perno essenziale. Infatti, quando si rimuove un albero si distrugge un intero ecosistema brulicante di vita e, anche piantando un albero giovane, non se ne recupera il valore ecologico. Diventa quindi importante, anche attraverso la ricerca, definire pratiche di gestione degli alberi che tengano in considerazione anche il valore ecologico degli alberi, a protezione delle specie che li abitano.

La campagna di raccolta fondi è attiva su Ideaginger.it, la piattaforma di crowdfunding con il tasso di successo più alto in Italia, ed è stata selezionata con la VI edizione di BiUniCrowd, l’iniziativa dell’Università di Milano-Bicocca che permette alle idee e ai progetti della comunità universitaria di ottenere sostegno e visibilità dall’esterno.

«Se il crowdfunding avrà successo – aggiunge Claudia Canedoli – l’albero modello sarà esposto in prima battuta presso il Museo civico di Storia naturale di Milano, in occasione della mostra temporanea Viaggio intorno a un albero a partire dal 19 settembre 2024. Ma questa sarà solo la sua prima dimora. L’albero sarà completamente smontabile e rimontabile, così da essere utilizzato come strumento didattico itinerante a disposizione di altri musei, università o luoghi di cultura. Per riuscirci però abbiamo bisogno del supporto di tutte le persone consapevoli del ruolo essenziale degli alberi, aiutateci con una donazione!».

Una Casa chiamata Albero è stato selezionato da Fondazione Cariplo, che cofinanzierà la campagna di crowdfunding con un contributo di 5.000 euro quando sarà stato raccolto il 50% del suo obiettivo. «Si tratta di un progetto prezioso per sensibilizzare la comunità, diffondere cultura e creare una sensibilità diffusa su una tematica ambientale ineludibile come la tutela degli alberi», afferma Carlo Mango, direttore Area Ricerca di Fondazione Cariplo. «Una Casa chiamata Albero incarna appieno i valori di Fondazione Cariplo, è stato naturale selezionare il progetto e promuoverlo con entusiasmo. Per usare una metafora legata agli alberi potremmo considerare il progetto ancora come un germoglio, ma che grazie al supporto di tutta la comunità può sviluppare solide radici e diramarsi sul territorio. Sono convinto che non potrebbe esserci strumento migliore del crowdfunding per realizzarlo».

Come sostenere il progetto di ricerca

Sostenere Una Casa chiamata Albero è semplice, basta collegarsi alla pagina del progetto e fare una donazione scegliendo il metodo di pagamento preferito. Tra le “ricompense” per ringraziare i sostenitori c’è anche l’opportunità di ricevere dei contenuti di approfondimento curati dai ricercatori e di partecipare a una speciale visita al museo.


La squadra di lavoro che ha ideato Una casa chiamata albero è ampia e travalica i confini dell’Università di Milano-Bicocca. Insieme a Claudia Canedoli, referente del progetto e assegnista di ricerca, collaborano anche il professor Emilio Padoa-Schioppa, Davide Corengia, Noemi Rota, Emanuele Asnaghi, Elisa Maria Clotilde Caldarelli, Sara Pelladoni, Camilla Stefanini e Michele Corengia, ricercatori e liberi professionisti afferenti al Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra e anche a diverse altre realtà.

Il video di presentazione del progetto

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