Dalla Lombardia alla Sicilia: l’impegno costante e concreto di Assofloro e Coldiretti per la valorizzazione di piante e fiori e la sostenibilità del verde urbano

Dal 26 al 28 settembre 2024 si è svolto presso il Castello Maniace di Siracusa, sull’isola di Ortigia, la Riunione dei Ministri dell’Agricoltura del G7. I giardini diffusi di Assofloro e Coldiretti hanno richiamato l’attenzione sull’importanza del florovivaismo italiano.

Campi di grano, vigneti e oliveti con macchine, attrezzature e tecnologie per un’agricoltura 4.0 ma anche piante e fiori italiani: per l’Expo e il G7 dell’Agricoltura di Siracusa, durante il quale si sono riuniti i Ministri dell’Agricoltura, Coldiretti e Assofloro hanno realizzato giardini diffusi nelle strade e nelle piazze dell’isola di Ortigia, utilizzando piante provenienti dai vivai locali.
Un vero e proprio racconto su come la bellezza di piante e fiori italiani si coniuga con scienza e salute. https://www.coldiretti.it/economia/g7-florovivaismo-a-siracusa-tra-bellezza-e-sostenibilita

Non “solo” bellezza: piante e fiori per l’ambiente e per la salute di chi vive nelle città

Le aree verdi, quando sono correttamente progettate e gestite, sono in grado di generare importanti benefici per l’ambiente e per la salute di chi vive nelle città. E’ questo uno dei messaggi che si è voluto trasmettere nei giardini diffusi realizzati da Coldiretti ed Assofloro sull’isola di Ortigia. Il verde fa bene alla salute. Anche nel contrastare l’inquinamento presente negli edifici: una ricerca in corso dal 2022, promossa da Coldiretti Toscana e Istituto di Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBE—CNR) in collaborazione con Assofloro, dimostra che le piante nelle aule scolastiche sono in grado di ridurre stati ansiosi e di stress e aumentare attenzione e concentrazione negli alunni, contrastando la “Sindrome dell’edificio malato” (Sick building syndrome – SBS), un quadro sintomatologico ben definito, che si manifesta in un elevato numero di occupanti edifici moderni o recentemente rinnovati quali uffici, scuole, ospedali, case per anziani, abitazioni civili dove trascorriamo l’85-90% della nostra vita.

Sostegno ad api e impollinazione grazie all’uso di piante mellifere

Non meno importante è il ruolo che piante e fiori dei parchi e dei giardini possono avere per l’impollinazione, uno dei fenomeni naturali più importanti al mondo. Api, vespe, mosche, scarabei, farfalle, falene, persino uccelli e mammiferi: moltissimi animali contribuiscono alla distribuzione del polline, un “servizio” che negli ultimi decenni sta però perdendo sempre più efficacia a causa del cambiamento climatico. Le piante utilizzate nella aree verdi urbane, come dimostrato negli allestimenti per il G7 di Siracusa, possono favorire la presenza di insetti impollinatori, come ad esempi le Api selvatiche, native e solitarie.

Sfalci e ramaglie: sottoprodotto da valorizzare

La sostenibilità e l’attenzione all’ambiente e ai territori riguardano anche alle attività di gestione e cura del verde urbano. Assofloro e Coldiretti stanno interagendo da tempo con le istituzioni nazionali e regionali e degli organi di controllo sollecitando semplificazioni e chiarimenti delle norme, nell’ottica di un’economia sempre più circolare.  Un risultato importante è la possibilità di riutilizzare i residui che derivano dalle attività di cura del verde urbano, come sfalci dell’erba e potature di siepi e alberi per migliorare le stesse aree verdi, per le normali pratiche agricole come la fertilizzazione dei suoli, per la produzione di biogas/biometano o per lo sviluppo di filiere innovative, come quella del riuso del legno urbano.  Al G7 Agricoltura di Siracusa, un focus particolare degli allestimenti è stato dedicato proprio alla valorizzazione dei residui vegetali che derivano dalle attività di cura del verde, pubblico e privato. La recente Delibera di Regione Lombardia, che ha accolto le istanze di Coldiretti e Assofloro, ha chiarito come “sfalci e ramaglie” che derivano dall’attività di cura del verde, pubblico e privato, possono essere un sottoprodotto da valorizzare e non necessariamente un rifiuto, in un’ottica di economia circolare, di buone pratiche agronomiche e di sviluppo di nuove filiere.

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