In apertura del convegno di Lunedi 15 ottobre a Milano sui benefici sociali di alberi e verde urbano, interverrà in collegamento streaming il Dott. Giancarlo Caselli, ex procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale prima di Palermo poi di Torino, magistrato simbolo della lotta al terrorismo e alla mafia.
Caselli ha seguito per 10 anni il processo a Brigate Rosse e Prima Linea a Torino. Dopo l’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ha sentito il dovere morale di prendere in mano il destino di Palermo, per 7 anni, in nome di legalità e giustizia. La scelta della sua carriera derivò proprio dalla decisione di poter “far qualcosa di utile per la comunità. Di contribuire a questo sforzo per la crescita di tutti i cittadini in termini di diritti e uguaglianza”.
Oggi Giancarlo Caselli è Presidente del Comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promosso da Coldiretti.
Insieme a Stefano Masini, docente di diritto agroalimentare all’Università di Roma Tor Vergata, Coordinatore della attività dell’Area Ambiente e territorio della Confederazione nazionale Coldiretti, ha scritto il libro: C’è del marcio nel piatto!” per spiegare come “soggetti senza scrupoli sono pronti a sfruttare, sofisticare, adulterare i prodotti agroalimentari, un giro d’affari trainante per il nostro Paese, di oltre 270 miliardi di euro”. Le conseguenze? Opacità, scorrettezze e veleni che ci ritroviamo a dover consumare senza saperlo. L’indagine sul campo, condotta con il professor Masini, rivela “una vera e proprio task force criminale, composta da operatori prepotenti e spregiudicati, in grado annullare il diritto essenziale alla salute e deludere l’aspettativa del consumatore in termini di gusto, natura e autenticità”. Con la loro “crescente capacità di infiltrarsi e insediarsi nel tessuto imprenditoriale delle filiere agroalimentari -ricorda Caselli- le organizzazioni criminali rappresentano un fenomeno da mettere sotto la lente d’ingrandimento. Mostrano una naturale capacità di sfruttare fino in fondo ogni opportunità offerta dal progresso tecnologico”. Lo si coglie anche nelle varie edizioni di “Agromafie, Rapporto sui crimini alimentari in Italia”, redatto da Eurispes in collaborazione con la Coldiretti e il suo Osservatorio a partire dal 2011. Qui si solleva anche la questione dei ristoranti e alberghi che servono a ‘mimetizzare’ patrimoni finanziari accumulati con attività illecite, come rivelano le indagini delle forze dell’ordine che collaborano con le procure.
“Le nuove mafie hanno “metodi soft”, come l’intimidazione e la corruzione, che lasciano da parte quelli violenti e cruenti di prima -spiega il magistrato- Agromafie e ortomafiosi sono neologismi entrati ormai nel linguaggio corrente e conosciuti non solo nella pubblicistica, ma anche all’interno di contesti giudiziari e istituzionali”. I feudatari che controllano le colture di arance, pomodori e bufale spesso sono organizzazioni criminali che si estendono dal casertano a Villa Literno, fino alla Piana di Gioia Tauro.
Una vita sotto scorta dal 1974, in seguito a preoccupanti minacce di morte e almeno quattro tentativi di attentato subiti e sventati per un soffio: una vita “salvata ma condizionata”, come scrive Caselli, citando il coraggio della moglie Laura e dei suoi due figli, fin da piccoli costretti a crescere in compagnia e sotto il controllo di uomini in armi.
Giancarlo Caselli è un instancabile testimone per l’educazione alla legalità, alla responsabilità civile e soprattutto nelle scuole, collaborando con associazioni quali “Libera” e “Gruppo Abele”.
“Siamo onorati dell’intervento di Giancarlo Caselli al nostro convegno”- afferma Nada Forbici, Presidente di Assofloro Lombardia, organizzatore insieme alla Consulta Esperti per l’Italia. “Caselli è stato un magistrato controcorrente, con prese di posizioni coraggiose” – continua Nada Forbici, “fino alla decisione di andare in Sicilia a combattere la mafia. Con la sua storia e la sua esperienza richiamerà temi importanti come giustizia e legalità, con riferimenti al sistema degli appalti pubblici e alla responsabilità civile per il contrasto ai fenomeni criminali. Quando si parla di legalità luoghi comuni e pregiudizi fanno subito puntare il dito contro gli amministratori pubblici mentre ancora poco si dice e si fa rispetto al modo di agire di imprese, professionisti, associazioni e organizzazioni professionali. Chi si gira dall’altra parte, chi alimenta il sistema, chi si piega perché “tanto funziona così’”, chi semplicemente si disinteressa. Il settore del verde non è indenne da questi meccanismi, al pari di altri settori economici del Paese”.
“Il verde nelle smart cities. Parchi e viali alberati per il benessere delle città, contro degrado e criminalità. Ricerca, esperienze e innovazione tecnologica per una nuova visione del verde urbano”, Milano, 15 Ottobre 2018 – Auditorium Assimpredil ANCE
Nel link il programma completo e le modalità di iscrizione.